Bengasi (1942)
Bengasi (1942)
Anno 1942
Paese Italia
Durata 90 minuti
Genere Guerra
Regia Augusto Genina
Attori Fosco Giachetti, Amedeo Nazzari, Maria Von Tasnady, Vivi Gioi, Laura Redi, Fedele Gentile, Guido Notari, Leo Garavaglia, Carlo Tamberlani, Amelia Rossi Bissi, Edda Soligo, Guglielmo Sinaz, Plinio Torrini, Joop van Hulsen, Carmine Garibaldi, Giulio Giorgetti, Giovanni Onorato, Rudy Randi, Fulvio Ranieri, Mario Revera, Corrado Nardi, Giulio Panicali, Emilio Petacci, Giovanni Petti, Aldo Pini, Antimo Reyneri, Ugo Sasso, Giachetti Fontana, Vasco Creti, Giuseppe Condorelli, Giorgio Costantini, Romolo Giordani, Laura Clara Giudice, Pier Giorgio Heliczer, Mario Lodolini, Alberto Marchiò, Carlo Mariotti, Antonio Marietti, Silvio Bagolini, Galeazzo Benti, Ciro Berardi, Anna Arena, Gabriele Ferzetti, Silvio Ferrazza, Carlo Duse, Enrico Effernelli, Pasquale Fasciano
Data uscita N.D.
Fotografia Aldo Tonti
Montaggio Fernando Tropea
Musica Antonio Beretti
Sceneggiatura Augusto Genina, Edoardo Anton, Ugo Betti, Alessandro De Stefani
Trama
Una donna ancor giovane, Giuliana, si reca in pellegrinaggio ad El Alamein: l’accompagna un ufficiale inglese, Charles, che vorrebbe sposarla. Giuliana sostiene che il loro matrimonio è impossibile: c’è di mezzo tra loro troppo sangue, troppo dolore. A conferma della sua asserzione Giuliana rievoca alcuni episodi dell’occupazione inglese di Bengasi, durante l’ultima guerra mondiale. Giuliana, che allora è una studentessa di chimica e si trova a Bengasi, rimane bloccata dall’avanzata inglese. Unico suo conforto è la conoscenza di un ingegnere, Filippo, per il quale ha subito provato una viva simpatia, mutatasi in dolore quando la ragazza, come la maggioranza degli italiani rimasti a Bengasi, ha il sospetto che l’ingegnere sia al servizio dell’invasore. Filippo è in realtà un ufficiale italiano in servizio di controspionaggio: nello svolgimento della sua azione fa capo ad un nucleo di resistenza, comandato dal cap. Berti. Nel corso degli avvenimenti, che portano alla caduta di Bengasi, il cap. Berti perde un braccio e vede morire il suo figlioletto, falciato da un mitragliamento. La città sopporta con fierezza l’occupazione inglese. Perfino le inquiline di una casa di malaffare offrono fraterna ospitalità ai soldati sbandati. Mutano le sorti della guerra: tornano gli italiani. Berti ritrova l’affetto per la consorte, dalla quale era diviso da mutua incomprensione. Filippo, catturato dagli inglesi, viene fucilato poche ore prima dell’arrivo delle truppe liberatrici. Quando Giuliana termina il suo racconto, Charles, notando che nel grande cimitero i morti sono affiancati senza distinzione di nazionalità, rinnova l’offerta di un amore, che sia pegno di pace e di comprensione. Giuliana accetta la sua offerta.
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