UN CORPO CALDO PER L’INFERNO (1968)

UN CORPO CALDO PER L’INFERNO (1968)

Anno 1968

Paese Italia

Durata 87 minuti

Genere Drammatico

Regia Francesco Montemurro

Attori Ugo Adinolfi, Tullio Altamura, George Bennedy, Aldo Bufi Landi, Fabienne Dali, Tony De Leo, Franco Jamonte, George Patton, Gianni Pulone, Franco Ressel, Krista Nell, Franco Pasquetto, Jean Valmont

Data uscita N.D.

Fotografia Augusto Tiezzi

Montaggio Jolanda Benvenuti

Musica Angelo Francesco Lavagnino

Sceneggiatura Francesco Montemurro, Gianfranco Clerici, George Reville

Trama
Charles Clancy detto Dedé, dopo aver rapinato, con due banditi, Louis e Robert, duecentodieci milioni in preziosi nella gioielleria Le Clerc a Ginevra, si mette in contatto con il ricettatore Marcel Mauriac – proprietario di un night – il quale gli dà appuntamento a Tunisi. Recatosi sul luogo dell’incontro Mauriac trova Dedé ormai cadavere. Certi che a ucciderlo sia stato lui, per impadronirsi dei gioielli, Robert e Louis gli tendono una trappola, servendosi di Greta Nilsen alla quale affidano il compito di ritrovare i preziosi. Marcel si innamora di Greta che va ad abitare con lui. Poiché, la donna non riesce a ritrovare i gioielli, Robert e Louis aggrediscono Marcel, picchiandolo selvaggiamente. La polizia guidata dal commissario Borlay, che teneva sotto sorveglianza la casa di Mauriac, li insegue: Louis si spaventa e Robert lo ammazza, gettandone il cadavere in mezzo alla strada, riuscendo nel contempo a bloccare l’inseguimento. Successivamente Robert cerca di convincere Greta a fuggire con lui, ma, al suo rifiuto, la uccide. Poco dopo, durante un incontro di Robert con Marcel in una casa abbandonata, la polizia interviene, ordinando loro di arrendersi. Ha luogo uno scontro a fuoco, e Robert muore mentre Marcel, riuscito contemporaneamente a fuggire, viene catturato all’interno del suo night. In un colloquio con Le Clerc, il commissario, fa credere al gioielliere che, nonostante l’arresto di Marcel e la morte di tutti i banditi che avevano preso parte alla rapina, il caso non può ancora considerarsi chiuso. In particolare Borlay fa credere a Le Clerc che Greta sia ancora viva, e in grado di fornire una preziosa testimonianza sui fatti accaduti. È una trappola nella quale Le Clerc, che aveva organizzato la rapina, cade con facilità, consentendo al commissario di smascherarlo e arrestarlo.

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