Un altro mondo è possibile (2001)
Un altro mondo è possibile (2001)
Anno 2001
Paese Italia
Durata 120 minuti
Genere Documentario
Regia Daniele Segre
Data uscita N.D.
Fotografia Sara Bertelà, Luca Bigazzi, Franco Di Giacomo, Carlo Di Palma, Felice De Maria, Marco Morabito, Stefano Moser, Roberto Romei, Ignazio Oliva, Massimiliano Violante, Stefano Coletta, Paolo Santolini, Daniel Mularoni, Stefano Palombi, Nicola Ferrari, Federico Angelucci, Massimiliano Guerrisi, Gianmarco Guglietta, Frizzi Maniglio, Fabrizio Notari, Malcom Pagani, Dennis Usher, Armando Costantino, Dino Giarrusso, Marco Lassalaz, Francesco Tanzi, Cristina De Ritis, Maurizio Di Loreti, Marco Cucurnia, Federico Greco, Giulio Marcello
Montaggio Francesca Calvelli
Musica Ennio Morricone
Trama
Film collettivo ideato e coordinato da Francesco Maselli. Dalla dichiarazione collettiva: Abbiamo fatto un film per raccontare quello che è avvenuto di straordinario a Genova nelle giornate del G8. In particolare ci ha animato il desiderio di contribuire a dare volto e voce a chi rappresenta i miliardi di esseri umani cui viene negato il diritto di partecipare alle decisioni immense che riguardano il loro futuro, il futuro del mondo. Ma ci ha animato anche la voglia di capire questo nuovo movimento, il cosiddetto “popolo di Seattle”, che è molteplice e difficile, complesso. Tutti noi siamo andati a Genova per conoscere, capire e raccontare questo nuovo soggetto sociale, culturale e politico. Il nostro desiderio era (è) quello di conoscere e far conoscere queste grandi masse di giovani che giudicano l’attuale sistema capitalistico del tutto inadeguato a gestire questo “passaggio di civiltà” della storia dell’uomo. Abbiamo tutti storie personali diverse, appartenenze politiche e generazionali differenziate, certo. Ma non ci sono dubbi su una cosa che ha espresso molto bene Mario Monicelli in una dichiarazione pubblica resa il 10 luglio in risposta al ‘Corriere della sera’: “Io sono sempre stato di sinistra non vedo perché oggi dovrei cambiare idea. Il popolo di Seattle non è comunista, è anticapitalista. Come non aderire alle sue ragioni quando il capitalismo è stata l’ideologia più spietata di questo secolo?”
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