TENTAZIONE DI VENERE (1991)

TENTAZIONE DI VENERE (1991)

Anno 1991

Paese Gran Bretagna

Durata 119 minuti

Genere Drammatico

Regia István Szabó

Attori Glenn Close, Niels Arestrup, Moscu Alcalay, Macha Meril, Victor Poletti, Maria de Medeiros, Erland Josephson, Marián Labuda, Dieter Laser, Maite Maite’, Roberto Pollak, Francois Delaive, Andre Chaumeau, Étienne Chicot, Johara Racz, Rita Scholl, Jay O. Sanders, Johanna Ter Steege, Dorottya Udvaros, Ildikó Bánsági, Michael Kroecher

Data uscita N.D.

Fotografia Lajos Koltai

Montaggio Jim Clark

Musica Richard Wagner

Sceneggiatura István Szabó, Michael Hirst

Trama
Il direttore d’orchestra ungherese Zoltan Szanto, sta per essere conosciuto in tutto il mondo perché dirigerà al teatro dell’Opera Europa di Parigi il Tannhäuser di Wagner, che verrà trasmesso via satellite in moltissime nazioni, interpretato dalla celebre soprano svedese Karin Anderson, nel ruolo della pura Elisabetta. Artista entusiasta, Szanto, appena giunto a Parigi, si impegna nel suo lavoro con assoluta dedizione, ma subito si trova ostacolato da beghe sindacali, scioperi, odi, amori e rivalità che disturbano le prove. Sul principio anche i rapporti fra il maestro e Karin sono tesi, ma presto i due si trovano alleati nel difendere la supremazia della musica contro beghe meschine, e poi fra loro nasce un grande amore, al quale si abbandonano completamente, nonostante Zoltan sia sposato e la Anderson si sia proposta di non rovinargli la vita. La soprano canta la parte di Elisabetta in modo stupendo, e il maestro dirige estasiato, cosicché la musica sublime li unisce ancora di più. Szanto ottiene alle prove risultati artistici eccezionali, e tutti i collaboratori sono entusiasti. Poiché per precedenti impegni, Karin deve tenere un concerto a Budapest, convince Zoltan di accompagnarla, e questi è perciò costretto a presentarle la moglie Edith e la figlia. Edith comprende subito i veri rapporti fra il maestro e la soprano, e, rimasta sola col marito, lo accusa del suo tradimento davanti alla bambina, poi lo caccia di casa. Anche Karin rifiuta di rivederlo in albergo, dove lui le urla invano il suo amore, provocando uno scandalo. Ma al ritorno a Parigi, i due riprendono i loro appassionati rapporti amorosi. La Anderson è pronta a seguire Szanto dovunque, ma egli non può prometterle altrettanto, perciò gli amanti decidono di separarsi, anche se Karin, per esaltare la grande arte del maestro, gli bacia la mano davanti a tutta la compagnia. Alla prima, un nuovo sciopero impedisce il levarsi del sipario: l’opera viene perciò data in forma di concerto (a sipario chiuso), ed ottiene enorme successo. E quando nel finale, durante il “Coro del pellegrini”, appare il ramo fiorito che simboleggia il perdono ottenuto da Tannhäuser, a Karin sembra di vedere un fiore spuntare anche sulla bacchetta di Szanto.

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