SETTE GIORNI NELLA VITA DI UN UOMO (1999)

SETTE GIORNI NELLA VITA DI UN UOMO (1999)

Anno 1999

Paese Polonia

Durata 89 minuti

Genere Drammatico

Regia Jerzy Stuhr

Attori Jerzy Stuhr, Gosia Dobrowolska, Danuta Szaflarska, Alex Mozdzynski, Ewa Skibinska, Krzysztof Stroinski, Maciej Niesiolowski, Anna Samusionek, Jacek Romanowski, Janusz Michalowski, Karina Kunkiewicz

Data uscita N.D.

Fotografia Edward Klosinski

Montaggio Elzbieta Kurkowska

Musica Wojciech Kilar

Sceneggiatura Jerzy Stuhr

Trama
Un Pubblico Ministero si confronta per una settimana con dei casi giudiziari dal risvolto morale. E le situazioni rievocate in tribunale sembrano corrispondere a scelte e vizi della sua vita privata. L’attore-regista polacco (“Storie d’amore”) prosegue l’indagine sulle contraddizioni umane e sul destino, sulle orme del cinema di Kieslowski. TRAMA LUNGA Nella Varsavia di oggi, Adam Borowski è un uomo di mezza età con molteplici impegni. Ogni giorno comincia con una vigorosa e salutare nuotata in piscina. Subito dopo, Adam va in tribunale, dove svolge il proprio lavoro di pubblico ministero. In questo ruolo, nel quale ha raccolto unanimi consensi di professionalità, si trova ad affrontare le più varie situazioni di marginalità e di criminalità piccola e grande. Con uguale convinzione, mette sotto accusa un imbroglione in giovane età, una ragazza che ha abbandonato il proprio bambino, alcuni naziskin che hanno confessato di aver pestato un uomo di colore, un ragazzo che ha eliminato la madre. Nei confronti di tutti è severo e inflessibile. Quando esce dall’aula lo attende tutto il resto della sua vita. Va all’appuntamento con l’amante in un albergo e le dice che intende lasciarla; va a trovare la madre in ospedale e qui lo informano che è affetta da tumore maligno; è in procinto di cambiare casa e lascia una prima caparra; corre alla presentazione del suo ultimo libro, venduto con successo, e insieme vuole aiutare la moglie impegnata in attività benefiche. Inoltre Adam fa anche parte di un coro molto stimato che si prepara per una tournée all’estero. Ma i molteplici impegni non si armonizzano, e i dubbi sono in agguato. I soldi dati per la casa servirebbero per l’operazione della madre, ma il venditore non ne vuole sapere di restituirli; la moglie ha bisogno di denaro perché l’attività benefica non si sostiene più; insieme adottano un bambino con difficoltà uditive ma dopo forti liti lo restituiscono; dopo avere accettato di concedere un’intervista, Adam si fa conquistare dalle due giovani, si apparta con loro, viene fotografato in atteggiamenti equivoci. Troppe contraddizioni lo sfibrano. Il rigore che usa in tribunale appare in netto contrasto con tutto il resto. È passata la settimana. Adam si confessa e poi si unisce al coro. All’uscita, una giornalista gli chiede: “Perché canta?”, e lui: “Perché spero almeno per un momento di essere migliore”.

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