SCHIAVI DEL DESTINO (1958)

SCHIAVI DEL DESTINO (1958)

Anno 1958

Paese Italia

Durata 77 minuti

Genere Drammatico

Regia John Mantley

Attori Sebastian Cabot, Faye Marlowe, Judith Tutaef

Data uscita N.D.

Trama
Sotto il titolo “Schiavi del destino” sono riuniti tre episodi: Non farmi domande – Un uomo di non gradevole aspetto ha dei dubbi sulla fedeltà dell’avvenente moglie. Egli entra una sera nella sua stanza, convinto che nel guardaroba sia nascosto l’amante della donna. Non ardisce accertarsene, perché la moglie minaccia di abbandonarlo se tenta di aprire quella porta. L’uomo allora si fa giurare dalla donna che nel guardaroba non c’è nessuno e quindi ordina ad un suo servo di murare la porta. L’atto tirannico e cinico del marito scuote profondamente l’animo della moglie, la quale muore ben presto senza rivelare se dietro quel muro vi fosse nascosto qualcuno. Per disposizione della donna, la casa, dopo la sua morte, viene data alle fiamme e il marito perisce volontariamente nel rogo presso un muro ch’egli stesso ha fatto innalzare. I tre cercatori – Tre avventurieri, avendo appreso da un taverniere che nella regione s’aggira un misterioso personaggio che sopprime tutti i malviventi, ne vanno in traccia per misurarsi con lui. Da un viandante viene loro indicata la dimora del personaggio: non c’è nessuno in casa: ma il proprietario non tarderà a venire. Tutto questo mistero impressiona i tre, che però, vinta la paura, entrano nell’edificio, dove trovano grande quantità d’oro e di gioielli. Subito s’accende in ciascuno la brama di possedere quel tesoro: messisi uno contro l’altro, ben presto si eliminano a vicenda. Il misterioso personaggio è arrivato, anche se nessuno l’ha visto: si tratta della morte giustiziera. L’idolo – Un ricco possidente scopre nel terreno del proprio uliveto una statua rappresentante Venere. Egli invita un giovane archeologo americano ad esaminarla e questi giunge alla vigilia delle nozze tra il figlio del possidente ed una ragazza orfana e ricca. Il giovane si rivela egoista, dispotico e violento nei confronti della futura moglie; e l’atteggiamento dell’ospite che prende le difese della ragazza lo irrita. Essendo ubriaco, il giovane che giudica indegna la fidanzata, ‘infila l’anello di fidanzamento al dito della statua. A mezzanotte la statua si anima e tra le sue braccia marmoree stritola l’incauto giovane.

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