NON TUTTI HANNO LA FORTUNA DI AVER AVUTO I GENITORI COMUNISTI (1993)

NON TUTTI HANNO LA FORTUNA DI AVER AVUTO I GENITORI COMUNISTI (1993)

Anno 1993

Paese Francia

Durata 89 minuti

Genere Commedia

Regia Jean-Jacques Zilbermann

Attori Josiane Balasko, Maurice Bénichou, Catherine Hiegel, Jean-Francois Derec, Victor Nieznanov, Alexandre Piskariov, Alexis Maslov, Jeremy Davis, Christine Dejoux, Jacques Herlin, André Oumansky, Patrick Burgel

Data uscita N.D.

Fotografia Bruno Delbonnel

Montaggio Joële Van Effenterre

Musica Serge Franklin

Sceneggiatura Jean-Jacques Zilbermann, Nicolas Boukhrief

Trama
A Parigi nel 1958, Irène, una donna abbastanza giovane, moglie di un modesto commerciante di calzature e mamma del piccolo Léon, si applica con slancio al proprio compito di popolana casalinga, pur coltivando il sogno di diventare cantante: è infatti membro di una corale ed ha una bella voce. Bernard, il marito innamorato e fedele, le lascia fare la militante comunista con altre donne sue amiche, e occasionalmente l’assistente sociale e “l’angelo” rincuoratore di qualche vicino in necessità. Irène mette in tutto quello che fa una gran carica di ottimismo e d’entusiasmo, anche nel donare ora all’uno ora all’altro le calzature del negozio di Bernard. Persino il piccolo Léon è coinvolto, e corre di porta in porta a distribuire il giornale comunista l’Humanité e ad infilare sotto gli usci i volantini del Partito. Finché un giorno arriva a Parigi il coro dell’Armata Rossa: c’è un fortuito incontro di Irène col solista del coro, l’aitante e cordiale Ivan, che la riempie di ammirazione, suscitando la gelosia di Bernard. Frattanto De Gaulle si prepara a un referendum popolare sulla Costituzione della Quinta Repubblica. Il Partito e i “compagni” si danno da fare per convincere i francesi a votare “NO”, che ritengono essenziale per il trionfo completo della loro ideologia. Mentre l’attivismo di Irène si fa frenetico, il marito è costretto a chiudere il negozio (ammucchiando in casa le scatole di calzature residue, non riuscendo più a condurre avanti il suo piccolo commercio) ed accetta un posto di lavoro come fattorino. Poi per distogliere Irène dall’infatuazione per il cosacco del coro, non esita a svendere quanto gli rimane del deposito di calzature, per acquistare un cappotto dal collo di pelliccia e farne dono alla moglie. Dopo che il referendum si conclude con la sconfitta dei “NO”, la corale dell’Armata Rossa prosegue la propria tournée e nella famiglia di Bernard ritorna la pace.

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