Magnificat (1993)

Magnificat (1993)

Anno 1993

Paese Italia

Durata 110 minuti

Genere Drammatico

Regia Pupi Avati

Attori Luigi Diberti, Arnaldo Ninchi, Massimo Bellinzoni, Brizio Montinaro, Dalia Lahav, Consuelo Ferrara, Lorella Morlotti, Davide Celli, Marcello Cesena, Eleonora Alessandrelli, Massimo Sarchielli, Andrea Scorsoni

Data uscita N.D.

Fotografia Cesare Bastelli

Montaggio Amedeo Salfa

Musica Riz Ortolani

Sceneggiatura Pupi Avati

Trama
Sotto gli spalti di un castello medioevale del decimo secolo, per ordine del signore del luogo, viene eseguita una feroce decapitazione in pubblico, ad opera di Folco, un impassibile boia, assistito da Baino, un giovane non ancora indurito, ma accuratamente scelto fra tanti come apprendista boia. In seguito, nel corso di una agghiacciante esercitazione di apprendistato, il giovane deve assistere, inorridito, a una seconda atroce esecuzione, che tocca questa volta a una giovane vagabonda ritenuta strega. Dopo tale “preludio” i due s’incamminano verso il convento della Visitazione, il convento del Magnificat appunto, che domina silenzioso e isolato una lontana vallata. Verso la stessa meta si trovano incamminati per vie diverse e per diversi motivi altri pellegrini: Roza la favorita di un re per chiedere la grazia di partorire un maschio che le assicuri la successione al trono; Margherita un’ingenua ragazzina “ceduta” come novizia al Convento in cambio di una macina da mulino; un re libertino, che vuol finire i suoi giorni in quel Convento, e ci arriva scortato da uno stuolo di figli illegittimi; un monaco itinerante, che passa di monastero in monastero per registrare i defunti delle varie comunità, e muore “non registrato” e ignorato da tutti; due sposi che si uniscono in matrimonio alla presenza di rappresentanti della Chiesa e del potere, e sotto gli occhi di una piccola folla che li spia anche nei momenti di maggiore intimità. Tutti approdano a quel Convento come un’oscura ricerca, i cui momenti vengono scanditi dalle celebrazioni che si susseguono durante i giorni della settimana santa. Alla fine un qualche segno di vita e di liberazione viene percepito unicamente dalla giovane Margherita, la novizia forzata che sogna la libertà.

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