MADAME BOVARY (1991)

MADAME BOVARY (1991)

Anno 1991

Paese Francia

Durata 140 minuti

Genere Drammatico

Regia Claude Chabrol

Attori Henri Attal, Lucas Belvaux, Jean-Claude Bouillaud, Sabeline Campo, Thomas Chabrol, Dominique Clement, Jacques Dynam, Etienne Draber, Isabelle Huppert, François Maistre, Christophe Malovoy, Marie Mergey, Jean-Louis Maury, Christiane Minazzoli, Christine Paolini, André Thorent, Yves Verhoeven, Dominique Zardi, Jean Yanne, Jean-François Balmer, Pierre-François Dumeniaud, Florent Gibassier

Data uscita N.D.

Fotografia Jean Rabier

Montaggio Monique Fardoulis

Musica Matthieu Chabrol

Sceneggiatura Claude Chabrol

Trama
Emma, giovane ed irrequieta figlia di un agricoltore francese, sposa il dottor Charles Bovary. Questo matrimonio, malgrado la bontà e le premure di un marito fedele e affezionato, e la nascita di una bambina, Berthe, va in crisi. Sempre annoiata, un po’ altezzosa, amante dei begli abiti e insofferente dell’uggia familiare, Emma accetta con speranza che Charles si trasferisca a Thionville. Conosciuto l’assistente di un notaio, Leon, flirta con lui; partito Leon per Parigi, resta affascinata dai modi e dalle insidiose parole del marchese Rodolphe Boulanger e ne diviene l’amante. Charles continua ad adorare la moglie, che nel frattempo è caduta nelle grinfie di un ricco commerciante di stoffe, strozzino e ricattatore. Poiché Madame Bovary ama il lusso, i debiti contratti con costui (per suo consiglio lei è riuscita perfino a farsi rilasciare dal marito una procura) conducono Emma al disastro. Con provvedimento del Tribunale, su richiesta del creditore, i beni del dottore vanno sotto sequestro. Rodolphe, che a suo tempo si era rifiutato di portare Emma a Parigi con sé, rifiuta ora di darle del denaro per impedire l’esecuzione del sequestro. Frattanto ricompare Leon – da sempre innamorato di lei – ed Emma cede anche a lui, andando spesso in carrozza a Rouen (sotto il pretesto di assister a rappresentazioni di opera lirica), con il consenso del consorte, ignaro della tresca. Anche al giovane Emma, disperata, chiede un prestito, ma non ne ottiene che vaghe promesse. Assillata dagli eventi e respinta dagli amanti, Emma induce un apprendista che lavora in farmacia a darle dell’arsenico. E non le resta che il suicidio, davanti al marito sbigottito e incredulo che ancora l’ama teneramente.

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