LO SPECCHIO (1974)

LO SPECCHIO (1974)

Anno 1974

Paese URSS

Durata 105 minuti

Genere Drammatico

Regia Andrei Tarkovsky

Attori Margarita Terekhova, Oleg Yankovsky, Filipp Jankovskij, Ignat Danilcev, Anatolij Solonitsyn, Nikolaj Grinko, Jurij Nazarov, Marija Tarkovskaja, Larisa Tarkovskaja, Tamara Ogorodnikova, Alla Demidova, Olga Kilizova, L. Correcher, E. Del Bosque, Tatjana Del Bosque, Teresa Del Bosque, D. Garcia, Alejandro Gutierrez, T. Pames, T. Revsetnikova, Jurij Svetnikov

Data uscita N.D.

Fotografia Georgij Rerberg

Montaggio Lyudmila Feiginova

Musica Eduard Artemyev

Sceneggiatura Andrei Tarkovsky, Aleksandr Misarin

Trama
“Il protagonista è un uomo sui quarant’anni, che si sforza di fare un bilancio di tutta la vita precedente; cerca cioè di capire che cosa di valido c’è stato nella sua esistenza. Dunque sullo schermo vanno avanti di pari passo tre storie. La prima è costituita dai ricordi dell’infanzia; la seconda è composta dalle cronache di avvenimenti storici “vissuti e compresi” sotto una angolazione prettamente individuale; la terza è formata da ragionamenti filosofici che sono un po’ la sintesi di tutto il discorso” (Andrej Tarkovskij).Aleksej, il protagonista del film, è costretto a letto da un misterioso male. Ha così modo di ripercorrere con la memoria episodi della propria infanzia e della propria adolescenza, alcuni realmente accaduti altri soltanto immaginati: le estati nella casa di campagna, quando il padre aveva ormai abbandonato la sua famiglia e la madre sperava invano in un suo ritorno; l’incendio del fienile; il lavoro della madre nella tipografia; la guerra; la scoperta dell’arte di Leonardo da Vinci e del primo amore, quello verso una ragazzina dai capelli rossi; le esercitazioni al poligono di tiro; le liti con la sorellina; il momentaneo ritorno del padre; la visita della madre ad una ricca signora per scambiare alcuni gioielli con un po’ di cibo. Gli episodi, alcuni dei quali ospitano poesie di Arsenij Tarkovskij, il padre del regista, sono frammezzati da due colloqui di Aleksej con Natalja, l’ex moglie da cui l’uomo ha avuto il figlio Ignat, e da alcuni brevi filmati di repertorio. Vediamo così immagini della seconda guerra mondiale (festeggiamenti e distruzioni), l’eroismo dei soldati russi, il fanatismo dei seguaci di Mao. Il “viaggio nella memoria” approda ad un’impossibile fusione: Aleksej (di cui finalmente intravediamo il corpo), visitato da un medico, torna ad immaginarsi bambino; lo vediamo accompagnare, assieme alla sorellina, la madre, anziana com’è oggi, lungo il bosco d’infanzia.

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