L’IMPERATORE DI ROMA (1987)
L’IMPERATORE DI ROMA (1987)
Anno 1987
Paese Italia
Durata 90 minuti
Genere Drammatico
Regia Nico D’Alessandria
Attori Giuseppe Amodio, Agnese De Donato, Fulvio Meloni, Gerardo Sperandini, Nadia Haggi
Data uscita N.D.
Fotografia Roberto Romei
Montaggio Nico D’Alessandria
Musica Carlo Giugni, Al Lunati
Sceneggiatura Nico D’Alessandria
Trama
Gerry è un giovane che conduce a Roma l’esistenza del barbone, nonostante che in città viva suo padre, il quale, pur incapace di comprenderlo e di aiutarlo, un giorno lo riporta a casa, per tentare di fargli riprendere un’esistenza normale. Ma l’esperimento dura poco: ben presto il padre lo scaccia, esasperato dal suo contegno. Infatti Gerry si droga ogni volta che trova i soldi necessari: s’infila la siringa nel braccio in un parco, oppure di notte fra le baracche di un mercato, e cerca così conforto alla propria infelicità; oppure si ubriaca o rubacchia per mangiare un panino o la pizza. Ma soprattutto egli cammina incessantemente per la città, a volte in periferia o lungo il Tevere, ma generalmente nelle vie del centro storico, fra i monumenti della romanità, che gli ispirano lunghi monologhi deliranti, nei quali egli, mescolando la storia alle sue fantasie di drogato, si vede come predestinato a far risorgere alla storia la Roma imperiale, in modo che i giovani possano viverci liberi e felici, drogandosi quando vogliono. Intanto Gerry dorme sotto i ponti o in qualche squallida pensione, cercando ogni giorno di procurarsi la droga, che gli dà sollievo, ma riprendendo poi sempre il suo vagabondare solitario e senza meta, cui sembra condannato da un potere crudele. Spesso egli regala qualche suo indumento o lo getta via, e una volta finisce col vagare completamente nudo, cosicché viene arrestato e rinchiuso in un ospedale, da dove però riesce a scappare. Inutilmente Gerry cerca di riallacciare un contatto con la ragazza che gli ha dato un figlio, al quale pensa talvolta: la madre di lei lo minaccia al telefono di chiamare i carabinieri. E il giovane ha già avuto molti guai con la giustizia, che ha nei suoi archivi un fascicolo in cui è contenuta una lunga serie di suoi reati. Gerry immagina spesso di morire o per overdose o per una caduta dalla moto, ma si ritrova sempre a vagabondare da solo. Infine il padre, convinto che egli sia irrecuperabile, chiede il suo internamento, e Gerry, ormai giudicato malato di mente, è sorpreso a rubare un panino in un pullman turistico incustodito, e viene catturato.