LEGGE 627 (1992)
LEGGE 627 (1992)
Anno 1992
Paese Francia
Durata 145 minuti
Genere Drammatico
Regia Bertrand Tavernier
Attori Didier Bezace, Jean-Paul Comart, Charlotte Kady, Jean-Roger Milo, Nils Tavernier, Philippe Torreton, Lara Guirao, Cecile Garcia-Fogel, Fabrice Roux, Claude Brosset, Jean-Luc Abel, Jacky Pratoussy
Data uscita N.D.
Fotografia Alain Choquart
Montaggio Ariane Boeglin
Musica Philippe Sarde
Sceneggiatura Bertrand Tavernier, Michel Alexandre
Trama
A Parigi, il trentacinquenne investigatore di polizia Lucien Marguet, soprannominato Lulu, dopo essere stato trasferito in un commissariato di quartiere, senza giustificazione, con le mansioni di dattilografo, per le sue capacità di “poliziotto di strada” viene integrato nella “brigata stupefacenti” alle dipendenze del commissario Adore. Qui ha modo di conoscere i suoi nuovi colleghi: Dominique Cantoni, chiamato Dodo, il suo capogruppo, più interessato a risolvere tanti casi minori che indagare su quelli di maggiore importanza, ma meno numerosi; Marie, una giovane donna-sbirro spericolata ed efficiente; Manuel, un flemmatico poliziotto appassionato caricaturista; Antoine, un giovane ambizioso assai impegnato nel lavoro; Vincent, un ispettore idealista intenzionato ad applicare con imparzialità la legge. Mentre Kathy, la moglie di Lulu, è disillusa del mestiere del marito, questi trascorre con i suoi compagni la vita quotidiana fra appostamenti, perquisizioni, catture e botte, da dare e da ricevere. Una vita dura, senza respiro, che registra anche sconfitte e delusioni, specie nel constatare che gli organi superiori, pignoli nelle minuzie cartacee, non affrontano il problema con adeguatezza di mezzi e metodi. Lulu è il migliore, è il più rifornito sul piano delle informazioni, il più acuto. Lo aiuta spesso Cécile, giovane prostituta sieropositiva, cui egli – sebbene marito e padre sollecito per quanto può – è legato da un curioso senso di protezione e di affetto. A differenza dei colleghi, Lulu è anche il più insofferente alla routine, poiché l’azione ha finito per renderlo amaro. Lulu comprende che la lotta, se condotta con mezzi risicati e limitata a cogliere sul fatto gli spacciatori (soprattutto di colore) nei quartieri metropolitani, non taglierà mai il male alla radice. Contro norme antiquate, superiori spesso ottusi e strumenti inadeguati, facendo fronte a rischi autentici, la vita stessa degli agenti della brigata appare come una sfida da portare avanti in permanente stato di stress. Le soddisfazioni sono rare ed unica gioia è la notizia che Cécile è uscita dal vortice droga-prostituzione ed ha avuto un bambino, un piccolo bagliore di speranza.