La banda di Eddie (1984)

La banda di Eddie (1984)

Anno 1984

Paese USA

Durata 95 minuti

Genere Drammatico, Musicale

Regia Martin Davidson

Attori Tom Berenger, Michael Paré, Joe Pantoliano, Matthew Laurence, Helen Schneider, David Wilson, Michael Tunes Antunes, Kenny Vance, Ellen Barkin, Barry Sand, John Stockwell, Vebe Borge, Joe Cates

Data uscita N.D.

Fotografia Fred Murphy

Montaggio Priscilla Nedd-Friendly

Musica John Cafferty, Kenny Vance

Sceneggiatura Martin Davidson, Arlene Davidson

Trama
Negli anni ’60, il cantante Eddie Wilson capeggia un complessino di amici, che furoreggia per lo stile di una musica a ritmi del tutto insoliti. È il “rock”. Il gruppo, chiamato “Eddie e i Cruisers”, prepara un disco ed Eddie decide di intitolarlo “Una stagione all’inferno”, richiamandosi così al celebre libro di poesie di A. Rimbaud, autore prediletto dal cameriere del locale in cui il gruppo si esibisce – Frank – presto assunto al ruolo di paroliere e tastierista. Ma il giorno della registrazione il titolare della casa discografica rifiuta i nastri, considerando la musica inaccettabile e senza prospettive serie di successo: così Eddie fugge incollerito in auto, ha un incidente, né se ne ritrova il corpo. Omicidio? suicidio? O volontaria scomparsa, alla maniera del poeta francese? Ai giorni nostri, in pieno revival del rock, la televisione apre una inchiesta su quel caso misterioso e ne incarica una giornalista, la quale comincia il suo lavoro con Frank, ora insegnante di letteratura in una scuola. Perché e come scomparve il suo grande amico Eddie? Frank, tra un ritrovo e l’altro e tra un incontro e l’altro, ricuce e rivive momenti ed episodi di un tempo che ora pare gaio e felice, di lavoro e di speranze con i suoi vecchi amici, dei quali Eddie era senz’altro il capo, a volte autoritario o nervoso, ma in sostanza geniale ed amato. Peraltro, l’alloggio di Frank gli si presenta una sera devastato: evidentemente c’è qualcuno che cerca qualcosa di importante (i nastri?) e che ha pensato di trovarli proprio da lui. È forse Doc, il manager del complesso, che propone addirittura di riesumarlo – compresa la cantante Joan Carlino, la ragazza di Eddie – con una controfigura di quest’ultimo? Ma lo stesso Doc riceve una analoga visita in casa propria. Anche Sal Amato, il bassista, ormai un po’ ingrassato ma sempre sulla piazza, parla con Frank dei vecchi tempi dei “Cruisers” e, tra l’altro, di un concerto nell’ex-college un po’ snob di Frank medesimo, dove tuttavia il successo fu grandissimo, anche se Eddie volle di proposito tacere, di fronte al pubblico degli studenti, la reale identità dell’ex-allievo Frank (di cui, tra parentesi, era geloso). Il professore non può incontrare invece Wendel Newton, il valente saxofonista morto anni prima suicida (come gli racconta il batterista del gruppo), mentre rivede con sincera gioia Joan, ora infastidita da strane telefonate (e che ha subito anch’essa una intrusione). Da Joan, Frank apprende alcuni dettagli in ordine a quella sfortunata registrazione ed alla fine di Eddie (al quale lei però non ha mai creduto, certa com’è che lui finirà con il ricomparire e che, anzi, sono forse di lui quegli squilli telefonici che tanto la turbano). E Joan confessa che i nastri li ritirò lei, per seppellirli in un deposito di rottami e di auto fuori uso, dove spesso Eddie si recava per ammirare quelli che lui chiamava “i monumenti del nulla”. Così Frank e Joan vanno a recuperare i nastri e li portano in casa di lei. All’ennesimo squillo del telefono risponde Joan: è sconvolta, Eddie sta per arrivare nella sua vecchia Chevrolet… Ma Frank, appostato all’esterno, vede invece scendere dalla macchina proprio Doc, il loro antico agente, che vuole i nastri per dimostrare ad un mondo in cui il rock trionfa che, a suo tempo, egli aveva visto giusto e puntato sul migliore. Joan consegna a Doc il prezioso materiale, che egli si impegna a rendere di pubblico dominio nell’interesse di tutti i “Cruisers”, rientrando poi in casa con Frank, al quale ha sempre voluto un gran bene.

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