ITALIANI (1995)
ITALIANI (1995)
Anno 1995
Paese Italia
Durata 99 minuti
Genere Drammatico
Regia Maurizio Ponzi
Attori Roberto Citran, Maria Grazia Cucinotta, Lorenzo Crespi, Giuliana De Sio, Serafino Giacone, Vanessa Gravina, Fabrizio Accordino, Claudio Bigagli, Giuseppe Bosone, Claudio Botosso, Luigi Maria Burruano, Tiziana Lodato, Marco Leonardi, Christian Marazziti, Ivano Marescotti, Damiano Lucchetti, Stefano Molinari, Aldo Massasso, Matilde Piana, Giulio Scarpati, Stefano Rossi
Data uscita N.D.
Fotografia Maurizio Calvesi
Montaggio Sergio Montanari
Musica Bruno Zambrini, Maurizio Abeni
Sceneggiatura Maurizio Ponzi, Melania Mazzucco, Luigi Guarnieri
Trama
Negli anni ’60, da Palermo parte un treno per Milano con molti viaggiatori. Sul convoglio vi è il gruppo familiare dei Salemi (il padre Rosario ha già da tempo duramente lavorato a Milano e torna là con la moglie Assunta, il figlio Nino decenne e l’adolescente Agata). Nel compartimento due giovani siciliani, molto diversi fra loro, le fanno un po’ di corte: Fortunato, accattivante giovane, con molta voglia di darsi da fare e tanto ottimismo, e Gaetano, aspirante poliziotto. Poi c’è Maria, calabrese, incinta, e c’è Carmelo, un aspirante attore (che scenderà a Roma), poiché in treno ha trovato uno strano, attempato signore, il quale a suo dire nel mondo del cinema è bene introdotto. In più c’è nello scompartimento un silenzioso sacerdote, don Vincenzo. L’atmosfera è cordiale: aleggiano illusioni e timori; qualcuno ha già deciso di non tornarci più; altri nutrono qualche nostalgia. Poi Maria è presa dalle doglie: l’aiuta Margherita un’infermiera catanese della prima classe, dove ha conosciuto Leonardo, maestro elementare che va in Piemonte a parlare con un editore interessato al suo primo libro. Una bambina (Donatella) vede la luce, mentre fiorisce l’amore tra Leonardo e Margherita. Nel vagone-letto c’è Furio Caselli, industriale lombardo, con il tredicenne figlio Edoardo, il quale scopre che in un’altra cabina viaggia Angelica, la giovane amante del padre. Tra il personale spicca Ulisse, il conduttore, soddisfattissimo del suo lavoro (adora i treni). È proprio Ulisse che, nell’incrocio del treno con un altro convoglio più moderno (venti anni dopo e verso Palermo), “vede” se stesso invecchiato nel proprio servizio. Così appaiono il suo volto, più stanco e deluso e quasi tutti gli altri: don Vincenzo che è diventato vescovo; Donatella che è ormai una donna; Agata che è diventata la moglie disamorata ed inasprita del poliziotto Gaetano anche perché lei non ha mai smesso di amare Fortunato; Nino che appare adulto in divisa da ferroviere; Angelica diventata non solo segretaria di Furio ma addirittura l’amante del figlio Edoardo. Ma la visione dei destini di ciascuno – apparsa dietro i finestrini del secondo convoglio – scompare presto. Tutto – illusioni e delusioni, successi e disincanto – deve ancora accadere.