IL MISTERO DI WETHERBY (1984)

IL MISTERO DI WETHERBY (1984)

Anno 1984

Paese Gran Bretagna

Durata 102 minuti

Genere Drammatico

Regia David Hare

Attori Judi Dench, Penny Downie, Ian Holm, Vanessa Redgrave, Joely Richardson, Tom Wilkinson, Stuart Wilson, Marjorie Yates, Suzanna Hamilton, Tim McInnerny

Data uscita N.D.

Fotografia Stuart Harris

Montaggio Chris Wimble

Musica Nick Bicât

Sceneggiatura David Hare

Trama
Nell’antefatto – gradualmente ricostruito nel corso della vicenda – Jean Travers, una studentessa che vive a Wetherby nello Yorkshire, è innamorata di Jim Mortimer, ufficiale di Sua Maestà britannica. Ma Jim, che è anche molto preso della sua uniforme, deve trasferirsi in Malesia e restarvi ben sette anni. L’attesa pare alla ragazza intollerabile e i due rinunciano alle nozze (Jim morirà poi in Oriente nella maniera più ingloriosa, dopo essere stato truffato in una bisca locale). Ai nostri giorni, Jean è ora una donna matura, appena appena sfiorita, che vive sola e si dedica all’insegnamento. Ad una cena con due coppie di amici, si presenta in casa sua uno strano ospite: è John Morgan, un giovanotto che, per un curioso equivoco, sia Jean che gli altri credono un invitato. Il giorno dopo, l’ospite viene trovato cadavere sul pavimento della villetta: la sua rivoltella è vicina al corpo, la Polizia esclude presto un omicidio e da allora cominciano le indagini su quell’assurdo decesso. In un gioco continuo di ricordi e di ammissioni larvatissime, di silenzi e di indifferenza, sia Jean che i suoi amici contribuiscono, a beneficio dell’ispettore di polizia, in un mosaico di ipotesi, deduzioni e certezze, a costruire un vago profilo dello sconosciuto, il quale aveva preso per due giorni una stanza nella vicina città, messo piede nella biblioteca locale per fare, a quanto risulta, alcune ricerche e aveva, infine, anche una amichetta. Alla sconvolta Jean Travers, molte cose le dice proprio la ragazza, che lei ha accolto e medicato per una ferita ad una mano: la ragazza ammette che il giovanotto era un solitario, un essere molto assente e come ossessionato dalla propria solitudine. Una sera il poliziotto, che è stato nel frattempo abbandonato dall’amante Chris e che pare deciso a lasciare il servizio, si reca nell’abitazione di Jean (per la quale è insorta in lui una certa tenerezza), sollecitandone una piena confessione. Si apprende così che, la sera della famosa cena, John Morgan si era offerto di salire sul tetto per riparare una tegola: affascinata da quel bizzarro intruso, Jean, salita con lui in soffitta, aveva fatto delle “avance” e l’altro, come in un “raptus”, aveva avvinghiato a sé la donna in un abbraccio violento e disperato. Due solitudini si erano incontrate, ma Morgan era stato rifiutato: dal che, probabilmente, il suicidio. Jean continuerà a vivere la sua vita di insegnante, non dimentica del suo sterile passato, ormai appannato dal tempo, ma cosciente di quell’incontro inatteso ed assurdo, che sembra aver riacceso in lei le vampe di una femminilità non estinta.

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