Il bambino di Mâcon (1992)

Il bambino di Mâcon (1992)

Anno 1992

Paese Gran Bretagna, Olanda

Durata 112 minuti

Regia Peter Greenaway

Attori Julia Ormond, Ralph Fiennes, Philip Stone, Jonathan Lacey, Don Henderson, Celia Gregory, Jeff Nuttall, Jessica Stevenson, Kathryn Hunter, Gabrielle Reidy, Anna Niland, Diana Van Kolck, Tony Vogel, Tatiana Strauss, Louisa Milwood Haigh, Rien Kroon, Bert Sevenhuijsen, Graham Valentine, Jan Sepers, Nils Dorando, Phelim McDermott, Leslie Cuss, Richard Blair, Tony Dunham, Humphry Sallons, Hans De Bosch, Sjoerd Ghijssen, Michiel Riedijk, Denis Rudge, Frank Egerton

Data uscita N.D.

Fotografia Sacha Vierny

Montaggio Chris Wyatt

Sceneggiatura Peter Greenaway

Trama
In una comunità che sta soffrendo la piaga della sterilità, che si crede sia una punizione per aver trascurato Dio e per aver permesso che la Cattedrale di Macon cadesse in rovina, una donna grottescamente gravida, che ha superato l’età per concepire un figlio, è assistita da tre levatrici, le quali si aspettano di farle partorire un mostro. La storia è raccontata come un’opera in tre atti in un teatro di provincia nel 1650 davanti ad un pubblico vivace, dove l’ospite più importante è Cosimo, un diciassettenne ingenuo che si siede insieme al suo gruppo di preti e suore sul proscenio. Nonostante tutte le aspettative, sia del cast che del pubblico, sul palcoscenico nasce un bambino sano e bello, e da un’esame della placenta si presagisce che sarà un bambino miracoloso. Quando alcune mogli sterili e ricche offrono a una delle figlie della puerpera del denaro, per poter toccare il Bambino affinché le renda fertili, la diciottenne ambiziosa approfitta immediatamente della situazione e si arricchisce. Mentre continua a proclamare la sua verginità, che ha fatto pubblicamente verificare, dichiara che il Bambino è suo, e fa imprigionare sua madre e corrompe il padre con i profitti guadagnati tramite la vendita delle benedizioni del Bambino. La Chiesa prospera, vendendo all’asta i liquidi del corpo del Bambino – la sua saliva, le sue urine, il muco e il sangue. Per vendicarsi, la sorella soffoca il Bambino nel suo letto sui gradini dell’altare e viene condannata a morte, ma una legge del posto stabilisce che una vergine non può essere giustiziata. Sarà Cosimo, il religioso appassionato, a proporre una soluzione, suggerendo che la sorella venga incarcerata nel posto di guardia, in modo che la milizia, benedetta dal Vescovo, possa organizzare la deflorazione secondo i falsi esempi religiosi del martirio sado masochista. Difronte al pubblico che segue, il quale non sospetta che la realtà sta sostituendo il dramma teatrale, l’attrice che interpreta il ruolo della sorella è costretta a subire l’umiliazione del personaggio interpretato. Ella muore dopo la sua orribile esperienza, e la sua famiglia, a causa di una legge e per disgusto verso se stessa, muore con lei.

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