I SOLDI DEGLI ALTRI (1991)
I SOLDI DEGLI ALTRI (1991)
Anno 1991
Paese USA
Durata 98 minuti
Genere Commedia
Regia Norman Jewison
Attori Danny De Vito, Gregory Peck, Penelope Ann Miller, Piper Laurie, Dean Jones, Ricc Kidney, Peter Brocco, R.D. Call, Al Cerullo Jr., William Skip Church, Paul Coyne, Leslie Devlin, William De Acutis, Brian Evers, Jeffrey Hayenga, Mo Gaffney, Bette Henritze, Mary Hedahl, Leila Kenzle, Cullen O. Johnson, Wallace G. Lane Jr., Michael Laskin, Sandy Moore, Cam MacCormack, Nancy Omi, Kathleen Piche, Mark Pinter, Max Robinson, Dale Kasman, David Wells, Stephanie White, Steve White, Tom Aldredge
Data uscita N.D.
Fotografia Haskell Wexler
Montaggio Lou Lombardo, Michael Pacek, Hubert C. de la Bouillerie
Musica David Newman (II)
Sceneggiatura Alvin Sargent
Trama
Lawrence Garfield, uno spietato affarista di Wall Street, contornato da ben diciassette avvocati e da numerosi collaboratori, installato con i suoi uffici in cima ad un grattacielo segue il mercato e il mondo della produzione. Avido, punta sulle aziende dissestate o decotte, inoltrando alla apposita Commissione una istanza per il rastrellamento delle azioni. Poi compra e rivende lucrando abbondantemente. Ora è fermamente intenzionato ad entrare in possesso della New England Wire & Cable Company, una fabbrica che, attualmente in difficoltà economiche, consente da ottantuno anni a molti abitanti di Seymour, nel Rhode Island, di avere un lavoro garantito alle dipendenze dell’onesto ed integerrimo presidente Andrew Jorgenson. Questi affida la questione legale alla sua figliastra Kate Sullivan: Garfield, comprendendo che la bella avvocatessa newyorkese è in grado di fronteggiarlo con molta capacità e perizia, tenta di sedurla profferendole un grande amore e, ormai affascinato, proponendole, invano, anche il matrimonio. Deluso, trova un inatteso alleato in William Coles, direttore generale della fabbrica, che gli offre per la prossima assemblea degli azionisti l’appoggio della quota azionaria di sua proprietà. All’assemblea ci sono due tesi: quella di Jorgenson, uomo all’antica e da sempre vicino ai suoi operai, che egli non vuol mettere sul lastrico, malgrado i magri affari ed una impresa invecchiata e fatiscente e quella di Garfield che richiama gli azionisti alla realtà affermando che fili e cavi – con le fibre ottiche e l’avanzata della tecnologia – sono finiti, per cui a tutti conviene vendere. E la gente, convinta, vota per lui, professatosi incessante amico degli azionisti e del loro interessi. Sconfitto dunque Jorgenson e sconfitta pure l’avvocatessa, la quale però, per adeguarsi, telefona a Garfield, tornato a casa vittorioso, ma amareggiato perché ha perduto la donna, e gli propone un affare: firmare un accordo con una Società di Tokio, che ha studiato cuscini d’aria per automobili e rivendere ai giapponesi la “Fili e cavi Company”, purché sia possibile la riassunzione degli operai, destinati a fabbricare le parti metalliche del nuovo prodotto. Garfield accetta, già eccitato all’idea del lucroso affare.