HEIMAT 2 – L’ETERNA FIGLIA (1992)

HEIMAT 2 – L’ETERNA FIGLIA (1992)

Anno 1992

Paese Germania

Durata 118 minuti

Genere Drammatico

Regia Edgar Reitz

Attori Hannelore Hoger, Henry Arnold, Salome Kammer, Anke Sevenich, Noemi Steuer, Franziska Traub, Daniel Smith, Franziska Stommer, Jura Von Schlippe, Peter Weiss, Dirk Salomon, Frank Roth, Bernd Tauber, Michael Schonborn, Werner Schnitzer, Hubert Mulzer, Franz Rampelmann, Reinhold Lampe, Lena Lessing, Manfred Andrae, Peter Hohberger, Heinz Joachim Klein, Edith Behleit, Martin Maria Blau, Peter Gasser, Suzanne Geyer, Armin Fuchs, Holger Fuchs, Leopold Gmeinwieser, Helga Heibl

Data uscita N.D.

Fotografia Christian Reitz, Gernot Roll, Gérard Vandenberg

Montaggio Susanne Hartmann

Musica Nicos Mamangakis

Sceneggiatura Edgar Reitz

Trama
L’epoca della “Tana della Volpe” è finita. Del vecchio gruppo il solo Juan continua ad avere l’accesso a casa Cerphal, dove sta costruendo un pavimento. La padrona di casa, Elisabeth, va a trovare frattanto il padre, ex gerarca nazista e titolare del grande gruppo editoriale Cerphal, che è ammalato, ma continua a trattarla come una bambina sprovveduta. Le ordina di recuperare certi documenti dal suo ufficio consegnandole le chiavi personali, ma Elisabeth fa suonare l’allarme e viene consegnata alla polizia dalla vigilanza. Frattanto Hermann Simon e Schnusschen sono alle prese con la bimba: la moglie chiede troppo spesso al giovane se lei e la bimba siano d’intralcio alla sua creatività. La polizia intanto rilascia Madame Cerphal, che si sfoga con il fidato Juan Ramon Fernandes sempre gentile e comprensivo. Clarissa Lichtblau torna dalla tournée negli Stati Uniti e si dispera perché il violoncello si è crepato. Il dottor Kirchmeier la consola, mentre la mamma le comunica che Volker Schimmelpfenning è diventato un grande pianista. Hermann ritorna al conservatorio, dove ha trascorso gli anni “ruggenti”, a ritirare il diploma di stato. Madame Cerphal intanto viene accompagnata dai responsabili della casa editrice nello studio del padre, dove guarda vecchie foto di famiglia, pensa ai fratelli morti, agli amici e soci del padre ebrei, i Goldbaum, deportati. Per consolarsi, fa acquisti in una boutique. Fa di nuovo visita al padre che le consegna un documento da distruggere. Scopre così che la Tana della Volpe è in realtà frutto di un esproprio ai danni dei Goldbaum. Il padre, per consentirle di ereditare l’azienda, le impone la clausola di laurearsi. Volker esegue il Concerto per la mano sinistra di Ravel davanti a una Clarissa che sembra recuperare interesse per lui. Anche la mamma sarebbe disposta a superare la penosa vicenda dell’aborto e ad accettarlo come genero. Juan vagabonda per Monaco: va da Hermann, ma non osa entrare. È sempre più isolato. Madame Cerphal discute all’Università sul tipo di laurea da prendere per ottemperare alle condizioni del testamento. Vorrebbe fare geologia, ma soprattutto viaggiare. Nel farle le carte, Juan le annuncia lapidariamente: “Lei è l’eterna figlia. Suo padre decide sempre per lei”. Ed è vero. Ma c’è anche un punto nero: il padre si è impadronito dell’intero patrimonio dell’ex socio: Elisabeth scopre che in fondo lei da vent’anni, vive una vita velleitaria. Persino la guerra l’ha vista come lontani bagliori di bombe alla finestra. Mentre Alex, Helga e un nutrito gruppo di studenti tengono una riunione in casa Cerphal, la padrona tornata a casa e trovandola invasa, trova il coraggio di cacciare di nuovo via gli invasori solo nell’apprendere la notizia, recatale dalla governante che il padre è morto. Mentre l’unico punto di aggregazione per vecchi amici (Hermann escluso, naturalmente), resta il locale di Renate Leineweber, nei pressi del quale restano spesso fino a tardi, la Cerphal decide, vista la provenienza della casa, di venderla ad una società che ne ricaverà 150 alloggi, rendendola ricca. Anche il bagatto dei tarocchi, disegnato con tanta pazienza da Juan in giardino con le piastrelle, scomparirà così con la vecchia casa.

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