Grido di libertà (1987)
Grido di libertà (1987)
Anno 1987
Paese Gran Bretagna
Durata 157 minuti
Genere Drammatico
Regia Richard Attenborough
Attori Josette Simon, Kevin Kline, Kevin McNally, Denzel Washington, Penelope Wilton, John Hargreaves, Alec McCowen, Ian Richardson, Zakes Mokae, Timothy West, John Thaw
Data uscita N.D.
Fotografia Ronnie Taylor
Montaggio Lesley Walker
Musica George Fenton, Jonas Gwangwa
Sceneggiatura John Briley
Trama
Fin dal 1948 comincia ad attuarsi in Sud Africa la politica oppressiva nota come “apartheid”. Gli Afrikaner (i discendenti di quei coloni olandesi – i Boeri – che nel XIX secolo avevano praticamente costruito il Paese) segregano in veri e propri ghetti i negri, precludendo brutalmente ogni possibilità di pluralismo e di collaborazione. Per i coraggiosi che difendono i propri diritti civili, vi sono le irruzioni della polizia, le torture e l’esilio. Biko, un giovane medico, è l’uomo carismatico dei negri sudafricani, fondatore del Movimento di coscienza nero. Anche lui, dopo arresti e interrogatori vari, è stato messo al bando entro le poche miglia quadrate del Distretto in cui vive con la moglie e due figli in tenera età. È questo personaggio, predicatore della non violenza e della integrazione razziale, che interessa a Donald Woods, proprietario e direttore di un giornale progressista. Woods (che è un “liberal”), da principio un po’ scettico circa l’azione di Biko, lo incontra di nascosto una prima volta e poco a poco la stima reciproca ed una salda amicizia lega i due. Woods fa del suo giornale il portavoce delle giuste richieste dei negri: quando Biko verrà arrestato e torturato per poi morire in prigione (settembre 1977), Woods, coscientemente espostosi al peggio, correrà seri rischi. La sua famiglia – la moglie Wendy e i cinque figli – viene insultata e disturbata. A Woods, a sua volta bandito ed esiliato con i suoi familiari in una residenza lontana dalla città in cui lavora, non resta che una sofferta decisione: fuggire in Inghilterra e là pubblicare due libri su Biko e il suo programma politico, per mantenerne vivo ed attuale il messaggio. L’uscire dal Sud Africa sarà, tuttavia, un’autentica avventura. Grazie ai tanti amici neri, a passaporti falsi, e all’abito talare procuratogli, Donald Woods riesce a passare in Leshoto da dove, raggiunto in macchina dalla sua famiglia, partirà poi in aereo per Londra, e qui potrà pubblicare il manoscritto sulla vita dell’amico sudafricano, morto per i suoi ideali di progresso e di pace.
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