GIOCATTOLO A ORE (1982)
GIOCATTOLO A ORE (1982)
Anno 1982
Paese USA
Durata 105 minuti
Genere Commedia
Regia Richard Donner
Attori Ned Beatty, Virginia Capers, Annazette Chase, Teresa Ganzel, Jackie Gleason, Don Hood, Tony King, Karen Leslie Lyttle, Linda McCann, Richard Pryor, Scott Schwartz, B.J. Hopper
Data uscita N.D.
Fotografia László Kovács
Montaggio Richard A. Harris
Musica Patrick Williams
Sceneggiatura Carol Sobieski
Trama
Che cosa non possiede U.S. Bates? in città (siamo in Louisiana) tutto è suo: banca, giornale, supermercati. È proprio nel reparto giocattoli di uno di questi che si presenta il figlio di Bates, il decenne Eric, arrivato da un altro Stato per trascorrere con i genitori la sua settimana di vacanza annuale. Il padre gli ha detto di scegliere ciò che vuole. Uno stuolo di zelanti impiegati spia ogni suo desiderio. Ma Eric, che nella villa paterna ha a sua disposizione una stupefacente “sala giochi”, sceglie la “cosa” più impensata: sceglie il negro Jack Brown, commesso del reparto. Jack, che è uno scrittore senza prospettive e che ha un debito di 10.000 dollari per il mutuo sulla casa, prima si dichara “non in vendita”, poi forzatamente accetta di fare il “giocattolo ad ore” presso l’altezzoso e viziatissimo ragazzino. Si mette così in moto un perverso meccanismo di scherzi atroci e di disastri, di biricchinate e di belle pensate nella villa di U.S. Bates, meccanismo nel quale il paziente e un po’ goffo Jack è, suo malgrado, coinvolto. Con Eric danno perfino vita ad un numero di giornale, che di notte stamperanno sulla rotativa paterna e che determinerà uno scandalo risultandone “intervistati” sia il magnate, che la di lui prospera e stolida moglie Francy, con particolari inediti e piccanti. La coppia ormai affiatatissima suscita infine un terribile scompiglio in un importante party sui prati della villa. Il “giocattolo” viene licenziato ed il pestifero (ma ormai intenerito) Eric deve tornare in collegio. Eric tuttavia fugge dall’aeroporto: ha trovato finalmente un vero amico, e, non volendo mollarlo, si rifugia da lui. Ma l’onesto Jack, che gli è sinceramente affezionato, lo persuade a correre nelle braccia di Papà. Dall’alto del suo impero, anche U.S. Bates ha compreso che al figlio non può dare soltanto i miliardi e giocattoli costosi, ma affetto, mentre al paziente Brown il posto di cronista nel giornale non lo toglie ormai nessuno. Lavoro garantito e… mutuo pagato.
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