DIRETTORE D’ORCHESTRA (1979)

DIRETTORE D’ORCHESTRA (1979)

Anno 1979

Paese Polonia

Durata 101 minuti

Genere Drammatico

Regia Andrzej Wajda

Attori Jan Ciecierski, Tadeusz Czechowski, Marek Dabrowski, Josef Fryzlevcz, Janusz Gajos, John Gielgud, Jerzy Kleyn, Mary Ann Krasinski, Krystyna Janda, Andrzej Seweryn, Anna Zopatowska

Data uscita N.D.

Fotografia Slawomir Idziak

Montaggio Halina Prugar

Sceneggiatura Andrzej Wajda, Jerzy Kijowski

Trama
Marta è una giovane violinista polacca. Si trova a New York e incontra Jan Lasocki, uno dei più grandi direttori d’orchestra. Jan Lasocki è nato in Polonia, ivi ha conosciuto la mamma di Marta, Anna, l’ha amata; ma poi è dovuto fuggire dalla sua patria ed è diventato celebre direttore d’orchestra in America. Nel frattempo Anna ha sposato un oscuro musicista e dalla loro unione è nata Marta. Anche Marta è sposata con un mediocre direttore d’orchestra, Adam, ed è madre di una bambina. A New York ha incontrato Jan Lasocki, dopo la direzione della quinta sinfonia di Beethoven, sinfonia che sarà la musica di tutto il film. Al ritorno dall’America Adam accoglie la giovane moglie con gioia e con ansia. Gli sembra che Marta sia cambiata. Nel frattempo Lasocki ritorna anch’egli in Polonia dopo 50 anni di assenza. È un evento di importanza nazionale al quale il partito darà una risonanza internazionale. Per festeggiare il ritorno di Lasocki sarà trasmessa in mondo-visione la quinta sinfonia di Beethoven diretta dal grande Maestro. Adam è preoccupato. Per lui è un’occasione unica e anche una sfida. La sua preoccupazione lo rende nervoso, scontroso con la moglie e con gli orchestrali. Le prove della quinta sinfonia andranno di male in peggio. Quando però Lasocki prende la direzione della modesta orchestra provinciale, diffonde attorno a sé un fluido, una serenità, un amore musicale che trasforma i suonatori in perfetti orchestranti. Tutto questo esaspera Adam, che litiga con la moglie, con l’orchestra, con i funzionari del partito, con manifestazioni penose di vero isterismo, tanto che Marta decide di non suonare nel concerto diretto dal grande Maestro. Nel frattempo i funzionari del partito hanno deciso di rinforzare l’orchestra locale con musicisti che vengono dalla capitale. Gli orchestrali si ribellano, perché hanno coscienza di non aver bisogno di aiuti dall’esterno, potendo realizzare con la direzione di Jan Lasocki un’esecuzione perfetta. Il grande Maestro li sostiene. Sale sul podio e, accortosi della presenza di musicisti estranei, si rifiuta di dirigere il concerto. Si avvia per le strade della città e si mette, seduto, con dei giovani, che fanno la fila per comprare i biglietti per il concerto di Lasocki. Si cala la tesa del cappello sugli occhi come volesse dormire. Così lo troveranno Marta, Adam, i giornalisti: chiameranno un’autoambulanza, ma il medico dovrà solo constatare che il grande Maestro è morto. Il film si conclude con una riflessione di Marta al marito: “Tu non sei libero; non ami la musica; per te è solo un mezzo per conquistare una posizione, per avere il potere. Tu disprezzi te stesso e vuoi tutto distruggere. Quando hai incontrato un uomo superiore, hai cominciato a odiare. Lascia questa professione: vi sono altri mestieri nei quali l’odio ti sarà utile”.

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