Cantando sotto le stelle (1956)
Cantando sotto le stelle (1956)
Anno 1956
Paese Italia
Durata 92 minuti
Genere Commedia, Musicale
Regia Marino Girolami
Attori Johnny Dorelli, Alessandra Panaro, Rosario Borelli, Pina Bottin, Memmo Carotenuto, Carlo Sposìto, Guglielmo Inglese, Carla Calò, Alberto Sorrentino, Virgilio Riento, Achille Togliani, Clelia Matania, Nietta Zocchi, Arturo Bragaglia, Anna Di Lorenzo, Mirko Testi, Tullio Tomadoni, Peter Van Wood, Nilla Pizzi, Enzo Maggio, Nino Milano, Rino Salviati, Luciano Tajoli, Mimmo De Ninno, Ettore Jannetti
Data uscita N.D.
Fotografia Giuseppe La Torre
Montaggio Franco Fraticelli
Musica Carlo Innocenzi
Sceneggiatura Roberto Gianviti, Carlo Veo
Trama
In occasione di una gita a Roma, Guglielmo ha acquistato un biglietto della lotteria a metà col suo amico Augusto, che risiede a Roma. Ora il biglietto vince il primo premio; ma Guglielmo ne possiede soltanto metà. L’altra metà è rimasta ad Augusto, che da un pezzo non si fa vivo. Guglielmo, coadiuvato dalla figlia Lucia, si reca a Roma e si mette alla ricerca di Augusto, del quale ignora l’indirizzo. La ricerca non si presenta facile, ma ad un certo punto Guglielmo crede di essere vicino alla meta. Un certo Annibale, fotoreporter di un quotidiano, lo mette sulle tracce di un Augusto, ma si tratta soltanto di un caso d’omonimia; questo Augusto è un povero impiegato statale, cui l’equivoco costa molto caro. Sua moglie infatti, informata della vincita, che in realtà non è toccata a suo marito, spende in poche ore un sacco di quattrini e fa in modo che suo marito venga licenziato. Nel frattempo il comproprietario del biglietto estratto si studia di sfuggire alle ricerche per la semplice ragione che non ricorda più dove ha messo quel pezzetto di carta, al quale è legata, per l’amico e per lui stesso, la fortuna. Tra equivoci e contrattempi la vicenda giunge alla sua felice conclusione: la metà del biglietto è rintracciata in un vestito, che Augusto aveva donato ad un’istituzione benefica a favore dei disoccupati. Il vestito era stato successivamente regalato all’altro Augusto, l’ex impiegato statale.