C’è un sentiero nel cielo (1957)

C’è un sentiero nel cielo (1957)

Anno 1957

Paese Italia

Durata 95 minuti

Genere Sentimentale

Regia Marino Girolami

Attori Arturo Bragaglia, Joe Camel, Carlo Campanini, Anna Campori, Laura Carli, Mino Doro, Anna Di Lorenzo, Pina Gallini, Paolo Gozlino, Enio Girolami, Wandisa Guida, Ivana Kislinger, Dante Maggio, Vittorio Ripamonti, Aldo Silvani, Bruno Smith, Tullio Tomadoni, Claudio Villa

Data uscita N.D.

Fotografia Giuseppe La Torre

Musica Ovidio Sarra

Sceneggiatura Marino Girolami, Roberto Gianviti

Trama
Manuela, che ha sostenuto l’esame al conservatorio, viene richiamata a Madrid dal nonno, ed è obbligata a separarsi dal suo innamorato, Claudio, cantante lirico. Questi la raggiunge ben presto, ma Manuela intanto si è resa conto, osservando l’atteggiamento della zia Margherita, che questa vorrebbe farle sposare quello scapestrato di suo figlio Emilio, cosa possibile in quanto non c’è vera parentela tra lei e il giovane. Manuela però non conosce la causa che ha determinato l’atteggiamento della zia: per la colpevole indiscrezione del notaio, questa ha infatti potuto conoscere il testamento del vecchio Cesario, il nonno, che ha nominato Emanuela erede universale. Per giungere ai suoi fini, zia Margherita cerca in ogni modo di impedire alla ragazza di rivedere Claudio: ma ottiene così un risultato opposto a quello che si proponeva, poiché Manuela fugge di casa e sposa Claudio. Intanto il nonno è morto e per i due sposi la vita non è facile, giacché Claudio non trova scrittura e deve adattarsi a cantare in locali d’infimo ordine. Le difficoltà aumentano con la nascita di un bimbo. Per quanto riguarda il testamento, Margherita ricattando il notaio, è riuscita a farlo sopprimere, cosicché suo figlio è divenuto l’unico erede del vecchio Cesario. In realtà però il notaio non ha distrutto il documento originale, ma soltanto una copia, cosicché egli è ora in grado di ricattare Margherita. Un servo del defunto Cesario, che dal padrone stesso era stato messo al corrente delle sue volontà, non può darsi pace e sospettando la responsabilità degli imbroglioni ne osserva le mosse. Una sera egli entra con un compagno nella casa del notaio per scassinare la cassaforte, essendo convinto che debba contenere il vero testamento. I due sono sorpresi sul fatto e portati al Commissariato di Polizia, dove essi espongono le ragioni che hanno determinato il loro tentativo. La polizia vuole vederci chiaro nella faccenda del testamento; gli imbroglioni finiscono in carcere. A Manuela e Claudio si schiude un’avvenire di serena felicità.

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