SILURI UMANI (1954)

SILURI UMANI (1954)

Anno 1954

Paese Italia

Durata 98 minuti

Genere Guerra

Regia Antonio Leonviola

Attori Raf Vallone, Franco Fabrizi, Ettore Manni, Andrea Checchi, Elena Varzi, Enrico Maria Salerno, Christian Marquand, Bud Spencer, Nerio Bernardi, Emilio Cigoli, Franco Chianese, Gino Anglani, Dora Calindri, Giovanni Di Fazio, Cesare Fantoni, Livio Lorenzon, Albino Morandin, Federico Scarlatti, Evaristo Maran, Paolo Bergamaschi, Saverio Caprio’

Data uscita N.D.

Fotografia Riccardo Pallottini

Montaggio Renato Cinquini

Musica Angelo Francesco Lavagnino

Sceneggiatura Marcantonio Bragadin, Giangiacomo Cossa, Ennio De Concini

Trama
Nella scuola per mezzi d’assalto della Marina Italiana vengono addestrati gli uomini che dovranno condurre gli audaci barchini contro gli sbarramenti e le navi nemiche. Quand’è giunta l’ora, gli uomini partono per destinazione ignota: un idrovolante li porta nell’isola di Stampalia. Là soltanto apprendono che dovranno assalire il porto di Suda, importante base, che accoglie le navi da guerra inglesi destinate a molestare ed impedire la navigazione delle navi italiane. Recatosi al comando, a Lero, il comandante dei mezzi d’assalto apprende che un convoglio italiano ha lasciato Tobruk: alcune unità nemiche, entrate nella baia di Suda, si preparano ad attaccarlo. Il comandante riparte per Stampalia a bordo di un sommergibile: quando questo emerge, in vista di Stampalia aerosiluranti inglesi appaiono all’orizzonte. Tra il sommergibile e le aerosiluranti ha luogo una lotta disperata: ben presto centrato da due siluri, il sommergibile affonda incagliandosi sul basso fondale. Da Stampalia gli uomini si portano sul luogo dell’affondamento: con sforzi sovrumani riescono a salvare marinai e ufficiali, tra i quali c’è il loro comandante. Il piano dell’attacco alla baia di Suda viene preparato nei minimi particolari. La sera del 25 marzo, con tempo bello i barchini d’assalto vengono messi in acqua a dieci miglia dalla costa di Suda. La prima e la seconda ostruzione vengono oltrepassate; i proiettori scrutano ininterrottamente lo specchio d’acqua del porto. Alle 4,30 si arriva alla terza ostruzione: è impossibile superarla. Uno dei piloti si lancia contro l’ostacolo per farlo saltare, andando incontro a sicura morte. Si ode il fischio dei marinai inglesi che danno la sveglia. Il comandante dà il via e i barchini sfrecciano veloci, nel silenzio del porto, verso i grandi bersagli ormai vicinissimi.

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