Uno, due, tre stella! (1993)

Uno, due, tre stella! (1993)

Anno 1993

Paese Francia

Durata 90 minuti

Regia Bertrand Blier

Attori Anouk Grinberg, Myriam Boyer, Olivier Martinez, Jean-Michel Noirey, Denise Chalem, Jean-Pierre Marielle, Eva Darlan, Claude Brasseur, Irene Tassembedo, Patrick Bouchitey, Marcello Mastroianni

Data uscita N.D.

Fotografia Gérard De Battista

Montaggio Claudine Merlin

Musica Cheb Khaled

Sceneggiatura Bertrand Blier

Trama
Si chiama Victorine, è una ragazza di periferia. La periferia: un posto dove vive della gente. È gente come voi e me, con degli amori e con delle speranze. Le speranze di Victorine: la vita, l’amore, incontrare un ragazzo, che sua madre la smetta di dire idiozie, che suo padre la smetta con il pastis. Il sole di Marsiglia, con il mare in lontananza e l’Africa dall’altra, dove sono nati i genitori e gli amici. Questo sole è la cosa più importante del mio film, ma anche i reggiseni hanno la loro importanza, che non bisogna sottovalutare, tanto che all’inizio avevo pensato di intitolarlo “Un reggiseno per la vita”. Il cuore batte, e si gonfia il petto. Victorine è sorpresa. Gli occhi dei ragazzi non riescono a staccarsi dalla sua maglietta. È roba da non credersi, le ronzano intorno come mosche quando torna da scuola attraverso i campi incolti, odorosi di copertoni bruciati più che di santoreggia e rosmarino. Il primo reggiseno, quello della primavera e dei primi passi. Lo stesso che si toglierà per Petit-Paul, un altro fragile sole, di quelli che finiscono per rimediare una pallottola nella schiena. In periferia un sorriso di ragazza si trasforma facilmente in un cazzotto, il reggiseno in un paraurti, e il sole nel buio della notte. Dei tipi, addirittura, vanno a fuoco, dopo avere sparato nella schiena a un ragazzino dall’aria innamorata. Victorine trova irresistibile innaffiarli di benzina quando sono ubriachi fradici. Quel tipo di persona capace di difendere il suo video a colpi di pistola. Se Victorine non fosse così saggia, incendierebbe volentieri il comune, ucciderebbe volentieri sua madre, giusto per ripulire un po’ il paesaggio, e infine prenderebbe suo padre a calci in culo, giusto per distrarlo un po’ dal suo pastis. Diventare grande, crescere come un’erbaccia, colpire a destra e menare a sinistra: ecco il destino di Victorine.

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