Les sept péchés capitaux (1992)
Les sept péchés capitaux (1992)
Anno 1992
Paese Belgio
Durata 108 minuti
Genere Commedia
Regia Pascal Zabus
Attori Claudio Bucella, Alice De Visscher, Pierette Laffineuse, Maurice Boyikasse, Monique Reuter, Rachid Ben Bouchta, Nora Tilley, Daniel Decot, Marie-Christine Bayens, Daniela Bisconti, Robert Mitchum, Michel Peyrelon, Mil Seghers, Maurice Van Hammel, Urbanus, Philippe Martin, Renaud Laclerq, Lotfi Yahya Jedidi, Coralie Gary, Marie-Ange Duteil, Max Shnur, Marie-Jose’ “Lulu” Meganck, Bernard Bombeek, Michel Payrelon, Ania Guedroitz
Data uscita N.D.
Fotografia Yves Cape, Christian Dauphin, Benoît Debie, Denis Dufays, Virginie St. Martin, Stijn Van Der Veken
Montaggio France Duez, Philippe Bourgueil, Anne Christophe, Marie-Hélène Dozo, Philippe Blasband, Chantal Hymans
Sceneggiatura Pascal Zabus, Beatriz Flores, Frédéric Fonteyne, Genevieve Mersch, Yvan Le Moine, Pierre-Paul Renders, Philippe Blasband
Trama
Un giorno Dio decide di chiamare in Paradiso un motociclista belga, morto, di nome Maurice e gli chiede cosa mai facciano gli umani sulla terra. L’uomo gli propone una serie di aneddoti: “La Povertà” – È davvero un peccato vendere la propria anima quando si è poveri? “La Tenerezza” – Leonard riesce a respirare solo sott’acqua e quindi vive con una brocca intorno alla testa. Il suo desiderio più grande è quello di poter dare un bacio alla donna che ama… “L’Onestà” – Squilla il telefono, Antoine risponde. Dall’altro capo del filo qualcuno gli dice che sua madre si è suicidata… “La Modestia” – Un vero falso reportage su Joseph Meldegem, elettricista e superuomo. “Il Coraggio” – Quando si ha la leucemia si ha il diritto di essere un po’ scontrosi e di perdere i capelli. Raymond-Testa d’Uovo ne sa qualcosa… “La Purezza” – Per non avere false speranze sull’avvenire, un adolescente si mette nelle mani di un maturo e sorridente mascalzone, affinché lo ‘inizi’ alla disillusione… “La Speranza” – Nero, come si fa a vedere sempre tutto nero?! E all’improvviso una luce gialla. La storia di un frigo come tanti…