Condannato a morte per mancanza di indizi (1983)
Condannato a morte per mancanza di indizi (1983)
Anno 1983
Paese USA
Durata 109 minuti
Genere Azione, Drammatico, Thriller
Regia Peter Hyams
Attori Michael Douglas, Hal Holbrook, Yaphet Kotto, Sharon Gless, James Sikking, Joe Regalbuto, Don Calfa, John Di Santi, De Wayne Jessie, Jack Kehoe, Larry Hankin, Dick Anthony Williams, Margie Impert
Data uscita N.D.
Fotografia Richard Hannah
Montaggio James Mitchell
Musica Michael Small
Sceneggiatura Roderick Taylor, Peter Hyams
Trama
Steven Hardin, onesto magistrato sui quaranta di Los Angeles, è in crisi di coscienza, perché ripetutamene costretto – in seguito a cavilli giuridici sollevati da legali senza scrupoli – a mandare prosciolti imputati rei dei più agghiaccianti crimini. Hardin comunica il proprio turbamento a un vecchio maestro di diritto, Benjamin Caufeld, il quale lo esorta con sibillina noncuranza ad “agire, anziché lamentarsi”, lasciandolo sconcertato. Finché un giorno il mistero di questo inesplicabile agire non gli viene svelato: entri anche lui a far parte di una specie di tribunale speciale segreto, tipo loggia massonica, che si ispira a una – reale o ipotetica – “Star Chamber” del tardo settecento britannico, autorizzata da Enrico VIII a giustiziare i criminali più efferati, riusciti a scampare alle maglie della legge ufficiale. Pur ripugnandogli questo tipo di sentenza inappellabile – alla cui esecuzione provvedono silenziosi killer professionisti, assoldati – Mardin, esasperato per un crimine di particolare atrocità, che lo ha scosso emotivamente e la cui condanna gli è sfuggita di mano per un banale vizio di procedura oppostogli dal legale corrotto di turno, si associa al tribunale segreto. Ma subito dopo il pronunciamento degli implacabili “nove” di cui fa parte, viene a scoprire che a commettere l’orrendo crimine non sono stati i due pregiudicati che le prove – in apparenza irrefutabili – gli hanno fatto ritenere responsabili, e si precipita sconvolto e fuori di sé verso il covo dei due malcapitati delinquenti, rischiando la vita nel tentativo disperato di fermare il tragico meccanismo messo in moto col suo concorso dalla “Star Chamber”. Denuncerà gli otto colleghi-giustizieri? Accetterà i rischi di un sistema giudiziario “democratico”, inceppato con sconvolgente ricorrenza dalla sottili esigenze della legge e dai cavilli degli avvocati? È l’interrogativo a cui il film dà risposta con la decisione del magistrato di rifiutare la giustizia privata.