SIAMO TUTTI IN LIBERTÀ PROVVISORIA (1971)

SIAMO TUTTI IN LIBERTÀ PROVVISORIA (1971)

Anno 1971

Paese Italia

Durata 102 minuti

Genere Commedia

Regia Manlio Scarpelli

Attori Macha Meril, Philippe Noiret, Riccardo Cucciolla, Vittorio De Sica, Lionel Stander

Data uscita N.D.

Fotografia Marco Scarpelli

Montaggio Carlo Reali

Musica Augusto Martelli

Sceneggiatura Manlio Scarpelli, Fulvio Pazziloro

Trama
Sollecitato dalla vedova dell’on. Aldo Virgizio, un deputato della maggioranza il cui corpo, fulminato da infarto, era stato ritrovato in una solitaria stanza d’albergo a Roma, il giudice Francesco Langellone – protagonista, con altri magistrati, di un non ancora sopito scandalo: la partecipazione a una cerimonia commemorativa del codice fascista Rocco – decide di riaprire il “caso”, trovandovi un’ottima occasione per screditare la democrazia: la moglie di Virgizio, infatti, sospetta che il marito sia morto durante un’orgia. Vittima di questa decisione è un integerrimo impiegato del Ministero degli Esteri, Mario De Rossi, il cui numero di telefono era stato trovato tra le carte del morto. Dopo esser stato a lungo sorvegliato, il poveretto, non riuscendo a ricordare dove si trovasse la notte del decesso di Virgizio, finisce dapprima in carcere, poi, travolto dalla disperazione, in manicomio. Il commissario Panzacchi scopre che Virgizio non morì nella stanza d’albergo in cui fu ritrovato, ma in un’accogliente appartamento per “coppiette”, attrezzato dalla moglie di De Rossi (una donna innamorata del marito, ma anche dei soldi) e gestito da un gangster. Scopre anche che la donna che si trovava quella notte con il deputato era l’insoddisfatta consorte dello stesso Langellone. Incurante dello scandalo, questi vorrebbe egualmente procedere: glielo impedisce però un velato ordine dei superiori, a loro volta succubi del potere politico.

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