FLAMINGO KID (1984)
FLAMINGO KID (1984)
Anno 1984
Paese USA
Durata 99 minuti
Genere Commedia
Regia Garry Marshall
Attori Richard Crenna, Matt Dillon, Hector Elizondo, Janet Jones, Carole Davis, Brian McNamara, Molly McCarthy, Fisher Stevens, Jessica Walter, Leon
Data uscita N.D.
Fotografia James A. Contner
Montaggio Priscilla Nedd-Friendly
Musica John Matousek
Sceneggiatura Garry Marshall, Neal Marshall
Trama
Il sogno dell’idraulico Arthur Willis è che il figlio Joffrey frequenti un buon college e trovi, a suo tempo, un buon lavoro. Joffrey, che è un ottimo ragazzo, pensa però che nulla c’è di male a farsi, per intanto, ingaggiare in qualità di posteggiatore di macchine presso il Flamingo Club, È uno stabilimento balneare per gente ricca dove le mance abbondano. Così il ragazzo comincia ad essere ben visto e protetto da Phil Brody, comproprietario del Club, uomo d’affari e di sciolta parlantina che, piano piano, incanta Joffrey sulle infinite possibilità che si aprono davanti a gente che abbia iniziativa e volontà. La prospettiva del college sembra così allontanarsi nella mente del giovane, con viva preoccupazione ed irritazione del padre, ancorato ad idee meno fascinose, ma ben più realistiche. Sempre ultraprotetto, Joffrey, presto promosso al servizio di cabina, si innamora di Phillis Brody, la bionda nipote di Phil, la quale ha anche lei una schietta fiducia in lui. A questo punto il ragazzo decide di lasciare, sia pure per un breve periodo, i suoi cari, anche perché Phil gli ha offerto un posto da magazziniere (in una sua impresa in altra città). Joffrey rimane sconcertato e deluso: i suoi sogni sono stati bruscamente e inopinatamente ridimensionati ed egli comincia ad accorgersi che sotto la facciata di Brody non c’è che un mare di vacuità e di chiacchiere. Già la stagione balneare volge al termine. La ragazza se ne torna a casa: tutto, anche sul piano affettivo, non è stato altro che una gradevole vacanza. La sera della festa di chiusura, Joffrey si accorge che Brody – che tutti al club considerano e chiamano “il re” nel gioco delle carte – ha chiaramente barato grazie ad un compare. Il ragazzo sfida allora sul tavolo verde il suo sedicente protettore e, in coppia con altro giocatore fino allora perdente, ha la meglio sull’impostore. L’increscioso episodio schiarisce definitivamente le idee di Joffrey. Egli rinuncerà agli specchietti illusori dei facili guadagni e ad una vita in apparenza tanto piana e facile, quanto poco limpida ed onesta, per rientrare, accolto a braccia aperta, in famiglia, prima di partire per il suo college.