L’occhio del gatto (1985)

L’occhio del gatto (1985)

Anno 1985

Paese USA

Durata 98 minuti

Genere Horror

Regia Lewis Teague

Attori James Woods, Alan King, Tony Munafo, Russell Horton, Patricia Benson, Mary D’Arcy, James Rebhorn, Court Miller, Robert Hays, Kenneth McMillan, Drew Barrymore, Charles S. Dutton, Candy Clark, James Naughton

Data uscita N.D.

Fotografia Jack Cardiff

Montaggio Scott Conrad

Musica Alan Silvestri

Sceneggiatura Stephen King

Trama
Sono tre episodi, diversissimi l’uno dall’altro, che un gatto collega, diventando poi il deciso protagonista dell’ultimo. Nel primo vediamo un giovane uomo rivolgersi ad uno studio, nel quale si riesce a far perdere ai clienti il vizio del fumo. Ma la terapia è durissima: i malcapitati piombano in una vita da incubo, sono tallonati e spiati dagli addetti alla Società, guidata da unn nevrotico e implacabile direttore, fino a subire veri e propri ricatti. E lo sfortunato di cui parliamo viene minacciato: o smette di fumare, o assisterà alle mille crudeltà cui saranno sottoposti la moglie e la sua bambina. Un piccolo anticipo – appunto la moglie da prima sequestrata e poi costretta a saltare a piedi nudi su di una grande griglia percorsa da scariche elettriche – il giovanotto dovrà pure goderselo (inorridito, ma impotente) al di là di una parete di vetro. Nel secondo episodio, Cressner, un vecchio ricchissimo che va matto per le scommesse più strampalate, si fa portare in casa un tennista, che egli sa esser l’amante della più giovane moglie e gli propone che, se riuscirà a fare il giro completo del cornicione del grattacielo in cui abita, avrà in premio la moglie e una montagna di dollari. Il tennista, senza possibilità di alternativa alcuna, non può che accettare e comincia il suo vertiginoso giro a 100 metri dal suolo, tartassato a più riprese dal maligno vecchio che se la spassa un mondo, investito dal vento e becchettato dai piccioni che si ritrova tra i piedi. Alla fine ha partita vinta, ma solo per scoprire che il suo avversario ha fatto, nel frattempo, uccidere la donna e sta per far fuori lui stesso. Il tennista reagisce e, a sua volta, obbliga il rivale a calarsi sul cornicione per compiere una analoga impresa. Ma il vecchio perde, per la prima volta in vita sua, la scommessa, sfracellandosi sull’asfalto. Episodio numero tre. In una villetta di campagna, vive con i genitori Amanda, una graziosa bambina. Ma questa non fa mai sogni tranquilli: a suo dire, un orribile mostriciattolo esce ogni notte dal muro dove sono appoggiati bambole e orsacchiotti di “peluche”, per salire sul suo letto e prenderle il respiro. Il gatto del titolo, lasciata fortunosamente New York, arriva alla casa. Amanda insiste invano per tenerselo in camera, ma i suoi non vogliono e, anzi, con grande dolore della piccola, lo portano al Centro animali, perché venga eliminato. Ma il gatto è furbo e riesce a scappare; poi, penetrando di notte in casa, lotta contro il perverso folletto (a cui naturalmente i genitori di Amanda non hanno mai creduto) e riesce finalmente a sbatterlo dentro un termoventilatore, sotto lo sguardo soddisfatto e finalmente rassicurato della bambina. I genitori esterrefatti troveranno sul pavimento i resti del mostriciattolo ed il gattone, riverito ed amatissimo, si installerà trionfante nella casa della sua piccola grande amica.

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