IL MIO XX SECOLO (1988)

IL MIO XX SECOLO (1988)

Anno 1988

Paese Ungheria

Durata 100 minuti

Regia Ildikó Enyedi

Attori Dorota Segda, Oleg Jankowski, Paulus Manker, Peter Andorai, Gabor Mathe’, Andrej Schwartz

Data uscita N.D.

Fotografia Tibor Mathe’

Montaggio Maria Rigo’

Musica Laszlo Vidovszky

Sceneggiatura Ildikó Enyedi

Trama
Mentre a New York, agli albori del 1880, Edison organizza una manifestazione spettacolare per informare il mondo della scoperta della luce elettrica, in cielo due stelle decidono di scendere sulla terra per diventare donne a Budapest. Qui nascono in estrema povertà Lili e Dora, due sorelline gemelle. Dieci anni dopo, infreddolite e tremanti in una gelida sera di Natale, Lili e Dora cercano inutilmente di vendere fiammiferi a passanti frettolosi, impazienti di raggiungere le loro case per far festa intorno all’abete scintillante di ninnoli e candeline. Le due piccole, deluse, si rianimano momentaneamente al passare di un asinello, che le prende in groppa come in un sogno. Finalmente due signori, accesi i loro sigari coi fiammiferi di Lili e Dora, se le prendono con sé, una ciascuno, e si allontanano in direzione opposta. Cresceranno in ambienti molto diversi, senza più incontrarsi, mentre sempre nuove invenzioni – il telegrafo senza fili, il cinema, l’automobile – continuano a succedersi e a intrecciarsi con le prime rivendicazioni sociali e le prime agitazioni delle donne che reclamano parità con l’uomo. La notte di S. Silvestro del 1899, le due sorelle viaggiano senza saperlo sullo stesso treno, l’Orient Express: Dora, diventata una squillo di lusso, in prima classe, fra corteggiatori d’alto rango che se la contendono; Lili in terza, rincantucciata fra la povera gente, da anarchica clandestina maldestra, con l’incarico di compiere un attentato, del quale ignora moventi e mandanti. Non pare comunque estraneo ai due opposti sfruttamenti un losco individuo dalla doppia vita, del quale le due sorelle finiscono per innamorarsi, l’una all’insaputa dell’altra. Alla fine, mentre Dora deruba e si prende gioco del comune sfruttatore, Lili, pur manipolata da una folle ideologia di morte, esita di fronte al massacro, e corre all’impazzata, recando in mano la bomba con la miccia già accesa, riuscendo infine a lanciarla in un punto disabitato, senza causare vittime.

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