Ultrà (1990)
Ultrà (1990)
Anno 1990
Paese Italia
Durata 92 minuti
Genere Drammatico
Regia Ricky Tognazzi
Attori Claudio Amendola, Ricky Memphis, Giuppy Izzo, Gian Marco Tognazzi, Alessandro Tiberi, Fabrizio Vidale, Krum De Nicola, Antonello Morroni, Michele Comparino, Fabrizio Franceschi, Alessandro Amen, Fabio Buttinelli, Claudio Del Falco, Bruno Del Turco, Fabio Maraschi, Simona Izzo
Data uscita N.D.
Fotografia Alessio Gelsini Torresi
Montaggio Carla Simoncelli
Sceneggiatura Graziano Diana, Giuseppe Manfridi, Simona Izzo
Trama
Il venticinquenne Luca, soprannominato Principe, capo dei più scatenati ultrà romanisti, dopo due anni trascorsi in carcere per un fallito tentativo di rapina, torna in libertà alla vigilia della partita tra la Roma e la Juventus. Egli intuisce che molte cose, durante la sua assenza, sono cambiate, anche se Red, il suo migliore amico, e Cinzia, che era la sua ragazza, non trovano il coraggio di confessargli che si amano e che hanno progettato di trasferirsi insieme a Terni, dove sperano di trovare lavoro. Il gruppo degli ultrà parte per Torino, e Red accetta di portare con sé Fabio, il fratellino undicenne di Cinzia, tifoso scatenato. Durante la notte trascorsa in treno, affiorano spesso gli attriti latenti fra Principe e Red. Poiché Principe si vanta davanti all’amico degli infuocati rapporti amorosi che dice di aver avuto con Cinzia e alcuni amici alludono al probabile trasferimento di Red a Terni, questi trova finalmente il coraggio di confessare a Principe la verità. La mattina seguente, giungendo a Torino, gli ultrà romanisti sono accolti prima ancora di scendere dal treno da una sassaiola e trovano ad aspettarli alla stazione la polizia e gli ultrà avversari, coi quali scoppiano subito tafferugli, che causano lunghi accertamenti in questura, in modo che i romanisti giungono allo stadio quando la partita è già iniziata. Ma, ad attenderli fuori dallo stadio ci sono gli stessi della sassaiola e gli ultrà romanisti sono costretti a rifugiarsi nei bagni. Durante un duro corpo a corpo con un tifoso avversario, Principe ferisce incidentalmente col coltello lo Smilzo, un bravo ragazzo timido e infantile che era accorso in suo aiuto, e il ragazzo muore poco dopo fra le braccia di Red, che accusa Principe, davanti agli amici, di essere il colpevole di quella morte. Principe però nega la sua responsabilità, e, divelti alcuni tubi, per usarli come spranghe, guida i più scalmanati alla vendetta.
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