MILOU A MAGGIO (1990)

MILOU A MAGGIO (1990)

Anno 1990

Paese Francia

Durata 108 minuti

Genere Commedia

Regia Louis Malle

Attori Michel Piccoli, Michel Duchaussoy, Miou-Miou, Bruno Carette, Dominique Blanc, Paulette Dubost, Martine Gautier, Rozenne Le Tallec, Jeanne Herry-Leclerc, Renaud Danner, Harriet Walter

Data uscita N.D.

Fotografia Renato Berta

Montaggio Emanuele Castro

Musica Stéphane Grappelli

Sceneggiatura Louis Malle, Jean-Claude Carrière

Trama
Mentre la radio trasmette incessantemente notiziari da Parigi in rivolta (è il maggio turbolento del ’68), nel Sud Ovest della Francia muore di infarto la ultraottantenne signora Vieuzac, proprietaria di una bella villa con bosco e vigneti. Il figlio Milou, un sessantenne che da sempre vive là (con Adèle, la cameriera-amante) e che adora la campagna, si affretta a convocare gli altri eredi. Arrivano dunque suo fratello Georges (giornalista ormai giubilato) con l’attraente moglie inglese (Lily); Camille, figlia di Milou stesso, con tre irrequieti bambini, nonché Claire (che della defunta è nipote), recante al seguito una giovanissima danzatrice cui è morbosamente legata. E con gli arrivi comincia la lotta degli eredi, prontissimi a dividersi, vendendo tutto, le spoglie di Madame Vieuzac, mentre Camille, tanto per non perdere tempo, arraffa uno dei più begli anelli della nonna. Quello che resiste all’idea di una spartizione totale in tre è però Milou, che vede crollare il suo mondo, mentre tutto si fa ancor più complicato quando il notaio dà lettura di una lettera della defunta che ha lasciato alla sua fedele cameriera un quarto del patrimonio: con l’inatteso e sgradevole risultato che la divisione ereditaria dovrà essere fatta per quattro. Sulla sorte del patrimonio, tuttavia, pesano molte preoccupazioni: le notizie parigine fanno nutrire dubbi sull’ordine e sulle proprietà, si preparano per la Francia tempi duri e molta gente, anche in provincia, ripara impaurita sulle colline. Ci vanno anche Milou e i suoi familiari, insieme ad una coppia di vicini terrorizzati, più il giovane figlio di primo letto di Georges (Pier Alain) ed un camionista bloccato sul posto, essendo in sciopero i benzinai e perfino i servizi delle pompe funebri, per cui il cadavere di Madame Vieuzac, dopo tre giorni, è ancora in casa. A sentire Pier Alain, per i ricchi e gli egoisti di speranze ne restano pochissime. Più che impauriti, gli eredi pensano ora che in fondo la terra, quei mobili e la casa non offrono molte prospettive di adeguato e rapido realizzo. Milou intanto fa scavare una fossa per la madre ai piedi di un grande albero. Poi, quando la radio annuncia che finalmente De Gaulle ha ripreso saldamente in pugno la situazione, gli altri se ne tornano in fretta alle loro case (Pier Alain, invece, va a Parigi con la ballerina), mentre Milou sarà l’unico che ha tentato di salvare con la villa quella terra rigogliosa in cui ha sempre creduto. Molto probabilmente, calmatesi le acque, una spartizione dovrà esserci, ma per intanto egli resta lì, tutto solo con il fantasma materno.

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