Avalon (1990)
Avalon (1990)
Anno 1990
Paese USA
Durata 122 minuti
Genere Drammatico
Regia Barry Levinson
Attori Leo Fuchs, Eve Gordon, Armin Mueller-Stahl, Elizabeth Perkins, Joan Plowright, Kevin Pollak, Aidan Quinn, Israel Rubinek, Elijah Wood, Grant Gelt, Mindy Loren Isenstein, Shifra Lerer, Mina Bern, Frania Rubienek, Kevin Blum, Neil Kirk, Brian Sher, Rachel Aviva, Ronald Guttman, Brian Shait, Lou Jacobi, Bernard Hiller, Moishe Rosenfeld, Herb Levinson, Paul Quinn, Michael Dabid Edelstein, Miles A. Perman, Michael Krauss, Ralph Tabakin, Steve Aronson, Beatrice Yoffe, Sylvia Weinberg, Frank Tamburo, Patrick Flynn
Data uscita N.D.
Fotografia Allen Daviau
Montaggio Stu Linder
Musica Randy Newman
Sceneggiatura Barry Levinson
Trama
Nel 1914 emigra a Baltimora dalla natìa Polonia un baldo giovane ebreo: è Sam Krichinsky che, insediatosi nel quartiere di Avalon, comincia a lavorare tappezzando pareti di carte a fiori. L’America appare come la terra promessa: tutti gli immigrati europei si fanno appena possibile raggiungere da mogli, figli e cugini e ben presto anche i Krischinsky sono numerosi, sempre attaccati alle loro tradizioni e validi lavoratori. Gli anni trascorrono: Sam, il più conservatore, si trasferisce con la moglie Eva da Avalon in periferia, dapprima un po’ squallida, poi sempre più curata e ricca di verde, per vivere con il figlio Jules, il quale è diventato un bravissimo giovane, con la nuora Anna ed il simpatico nipotino Michael. Tutta la “famiglia” si incontra spesso e nessuno manca nel “giorno del ringraziamento” per la rituale tavolata: ci sono Hymie, William, Gabriele e Nathan (fratelli di Sam e i loro parenti). I più giovani, sia pur rispettosi delle tradizioni, intraprendono nuove attività: anericanizzati i loro cognomi, Jules comincia ad entrare in affari insieme al cugino Izzy. I due mettono su un negozio di televisori; poi Izzy – più svelto e spregiudicato – suggerisce di affidarsi allo slogan ed alla pratica commerciale della garanzia del prezzo più basso, per battere la concorrenza. In seguito, malgrado mutui e debiti, i giovani hanno un grosso magazzino zeppo non solo di televisori, ma di elettrodomestici (che cominciano a tirare sul mercato). I nonni si occupano volentieri del nipotini, Eva borbotta un pò, finché un giorno arriva a Baltimora Simka, fratello sconosciuto della donna, con moglie e bambina, polacche anche loro, tutti già in un campo di internamento tedesco. I nuovi immigrati scelgono, però, di lavorare in una “farm”, ma alle riunioni del Krichinsky sono presenti anch’essi. La vita scorre nei suoi ritmi quotidiani, con piccoli eventi anche semplici, gioie, a volte battibecchi e contrattempi vari. Anna è incinta di David e, quando questi vedrà la luce, Sam ed Eva se ne andranno da soli in un altro alloggio. In occasione della festa del 4 luglio, Jules e Izzy inaugurano il loro nuovo negozio, ma questo va a fuoco. Il piccolo Michael e il cugino Teddy, molto amanti il primo dei fiammiferi e l’altro dei petardi, erano andati negli scantinati per fare uno dei loro giochetti imprudenti. Egli, consigliato dal nonno, trova il coraggio d’accusarsi con il padre del disastro. In realtà si è trattato di un corto circuito al quarto piano, ma intanto tutto è andato distrutto nel rogo. Jules e Izzy, superate le difficoltà con il duro lavoro, riprendono la loro attività mentre Eva ha un semplice malore e muore quietamente. Sam, ormai solo si trasferisce in un cronicario, dove Michael – ormai uomo fatto – porta un bimbetto, suo figlio, a conoscere il bisnonno. Ha il nome di Sam, lo stesso del vecchio polacco emigrato negli Stati Uniti, che ora vive di ricordi.
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